SETTIMO CAPITOLO di Erasmo

La mia sorellina Alice

A quel punto mi sentivo davvero bravo a scoprire segreti e pensai che trovare quello della mia sorellina Alice non doveva essere poi così difficile. Lei di certo non avrebbe tentato di nascondermelo come aveva fatto Ilario.

Quando la mamma si allontanò dalla cucina lasciando la mia sorellina sul seggiolone, le andai vicino per parlarle in un orecchio. Le dissi che volevo scoprire il suo dono e che se lo sapeva mi avrebbe fatto davvero felice a suggerirmi quale fosse.

Attesi con impazienza, ma riuscì solo a farle fare uno strillo che quasi mi rese sordo. La mamma corse subito prendendola in braccio ed ebbi come la sensazione che con la testa appoggiata alla sua spalla mi stesse facendo una linguaccia.

Me ne andai arrabbiato. Pensavo che con lei sarebbe stato più facile, invece mi aveva dimostrato che era molto furba. Non sapeva però quanto sono bravo come spia. Quel giorno non la lasciai un momento, rimasi sempre con lei.

Le ho anche ispezionato il naso, ma poi la mamma mi ha rimproverato. Ha detto che non si deve mai puntare la luce negli occhi, ma io non la volevo mettere negli occhi, solo nel naso. Le avevo controllato anche le orecchie e pure il pannolone, nel caso vi fosse una cacca dura come quella del nonno, ma per poco non mi veniva da vomitare e non era per niente dura. Ho cercato di sdraiarmi vicino a lei per vedere se mi faceva dormire, ma nemmeno quello ha funzionato.

Ho chiesto aiuto a papà, ma era troppo occupato e non poteva ascoltarmi. Quando la mamma ha visto che ero imbronciato mi ha fatto tornare il sorriso dicendomi che ci avrebbe portato ai giardinetti. Peccato che ha sempre un sacco di cose da preparare prima di uscire.

La mamma ha capito che mi stanco ad aspettare e così mi chiede di aiutarla a mettere tutto nella borsa che porteremo con noi. Lei pensa alle cose per Alice e io mi affretto a mettere il pallone e la merenda. Cerco di essere sempre velocissimo perché ho paura che cambi idea e non ci porti più. Quando siamo arrivati non c’erano altri bambini, così ho fatto compagnia ad Alice mentre la mamma leggeva il suo libro, ma non è molto brava a giocare. Con mio fratello è molto più bello perché posso lanciare il pallone.

Mia sorella Alice al parco

Quando sono arrivati altri bambini ho finalmente potuto correre e vedevo che Alice era contenta come me. Seduta sul suo passeggino batteva le mani divertita. Quando la mamma mi ha chiamato per la merenda ero tutto sudato. Alice aveva il suo biberon con il latte e i biscottini sbriciolati, mentre io avevo una banana e una barretta di cioccolato. Tutte le volte che Alice finisce di mangiare, la mamma se l’appoggia sulla spalla e le batte la schiena aspettando il ruttino. Quando lo fa le dice sempre che è stata brava, mentre se lo faccio io mi sgrida.

Non so la vostra, ma la mia sorellina fa i rutti più rumorosi che io abbia mai sentito. Più forti di quelli di mio fratello Ilario e anche del mio papà. La mamma, infatti, dice sempre che si vergogna quando è in compagnia di estranei perché ha paura che diano a lei la colpa a lei di quel rumore. Però se ci tiene tanto affinché non li trattenga, come invece chiede a me, può voler dire solo una cosa, e cioè che quello è il suo dono.

Ormai ai giardinetti conoscono tutti questa sua abilità, ma all’inizio vedevo la mamma diventare tutta rossa in viso. Così mi sono detto che, se Alice era così brava da piccola, chissà quanto sarebbe stata brava una volta diventata grande.

Ecco dunque svelato il suo dono. Ma come mi ha raccomandato papà, non l’ho detto a nessuno, è giusto che anche lei lo scopra da sola, come ho fatto io.  

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One thought on “SETTIMO CAPITOLO di Erasmo

  1. Buon giorno, volevo portare lodi, e complimenti sinceri, all’autrice, per la ricchezza di particolari, semplicità, di linguaggio, davvero gradevole, accessibile a chiunque. SE poi analizziamo la narrazione, e’ davvero ideale, forte, precisa, nel calarsi in ogni personaggio. Gesticolando in modo tale, da rendere la storia veritiera, e priva di lati oscuri o difficili da comprendere, ma fonte di buon umore, con punti seri su cui, ci si può soffermare, a riflettere, complimenti sinceri,

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