SESTO CAPITOLO di Erasmo

MIO FRATELLO ILARIO

Dopo quanto mi aveva raccontato mio padre, avevo capito che anche i poteri altrui potevano essere pericolosi, quindi dovevo assolutamente imparare a riconoscerli. Proprio come aveva fatto papà con mamma. Lui aveva capito che il suo talento per addormentare le persone doveva essere tenuto sotto controllo. Per questo andava quasi sempre a letto dopo di lei.  Anch’io volevo proteggermi e il primo a cui dovevo prestare attenzione era sicuramente mio fratello Ilario.

«Non è cattivo, solo un po’ dispettoso. E comunque ti vuole un gran bene.» mi rassicurava sempre mamma.

Che mi volesse bene lo avevo capito quando ha visto uno di quei bambini dispettosi lanciami lo zainetto. Ѐ arrivato in mio aiuto come un super eroe. Lo ha preso per il colletto e gli ha detto che se lo avesse fatto un’altra volta, ad essere lanciato oltre il cancello della scuola sarebbe stato lui. Ilario se n’è andato subito dopo con la sua aria da duro, strizzandomi un occhio, mentre io ero rimasto a bocca aperta guardandolo andare via incredulo, ma poi a casa l’ho abbracciato forte. Ho visto che era contento, anche se poi ha cominciato a farmi il solletico dicendo che solo lui poteva torturarmi. Quando fa così mi fa tanto ridere.

Mio fratello Ilario

Questa è una di quelle cose che fanno i fratelli maggiori e io spero di essere un giorno altrettanto bravo con la mia sorellina, in modo da proteggerla sempre da ogni tipaccio.

Da quel momento non ebbi più fastidi con quei bambini dispettosi, ma Matteo Goldoni era rimasto con loro e a me mancava ancora tantissimo. Forse il mio potere sarebbe stato in grado di riunirci, ma prima dovevo fare pratica scoprendo quello degli altri, per non sbagliarmi. Così mi misi a tenere d’occhio mio fratello.

Lo spiai tutto il giorno imitando quello che faceva per rendermi conto del perché lo facesse. Ad esempio, avevo notato che appena sveglio si grattava vivacemente la testa. Pensai che il suo potere derivasse da lì, e così ho provato anch’io, ma mentre lui poteva usare il gel di papà per risistemarsi i capelli, io mi creavo dei nodi che poi mi facevano molto male, quando la mamma mi pettinava.

Ilario si fermava spesso davanti allo specchio per ispezionarsi il viso e il petto. Spera che gli spuntino dei peli … ma secondo me non riuscirà mai ad averli come quelli di papà. Un’altra sua caratteristica è quella di riuscire a fare tantissime cose tutte insieme. Io non ce la farei mai. Lui può mangiare, giocare alla Play, rispondere ai messaggi sul telefonino e ascoltare la radio tutto insieme. Quasi quasi pensai di aver trovato il suo dono, fin tanto che non venne da noi il suo amico Giorgio che è molto più veloce nel fare queste cose, aggiungendoci anche il canto.

Arrivata la sera ero un po’ triste, perché non ce l’avevo fatta a capire cosa rendesse mio fratello un membro a tutti gli effetti di una “famiglia speciale” come la nostra. Se poi non aveva un potere lui, figuriamoci io.

Lo strepitoso naso di Ilario

Ero già andato a letto quando mi dovetti alzare per correre al bagno e fu proprio nel tornare che vidi Ilario in giardino. Stava rincorrendo una ragazza. Mi appiccicai alla finestra per controllare bene. Tra una corsa e l’altra cercava di lanciarle delle caccole che si tirava fuori dal naso come fossero proiettili.

Controllai subito il mio naso, convinto di trovarne anch’io così tante, ma era vuoto o forse ce n’era una piccola, piccola. Che delusione. Ecco dunque scoperto il suo segreto! Al mattino mi alzai prima di lui, presi la torcia elettrica che mi aveva regalato il nonno e che tenevo ben nascosta nel comodino, per ispezionargli bene il naso. Purtroppo, non sono riuscito a vedere bene da dove arrivavano tutte quelle caccole, perché Ilario con la luce si è svegliato e voleva picchiarmi. Così sono dovuto scappare in camera dalla mamma. Dopo tutto, credo volesse solo difendere il suo segreto.

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