RACCONTI PER RAGAZZI

Pronti ad entrare in mondo davvero speciale, fatto di magia, di profezie e di mistero?

Ho suggerito questo racconto ai ragazzi, ma credo che alcuni di voi potrebbero trovare ottimi spunti di riflessione. Non fatevi ingannare dalle prime tranquille righe di questo racconto perché verranno capitoli davvero interessanti che parlano di coraggio, di enigmi indecifrabili, donne coraggiose, doni straordinari, leggende dimenticate e posti forse un po’strani, ma che esistono realmente e solo pochi conoscono.

Se amate l’avventura seguitemi in questo viaggio che vi porterà a percorrere tutto il mondo in cerca dell’unica cosa in grado di salvare la nostra amata terra.

Le figlie del sole è il titolo di quest’opera di fantasia, legata però ad un reale contesto geografico e mitologico. Ispirato alle diverse profezie che parlano di tre giorni di buio, che colpiranno la terra. Cinque ragazze, provenienti da altrettanti paesi differenti, scopriranno di aver ricevuto una scheggia di sole quando erano ancora molto piccole, che le ha dotate di poteri differenti quanto straordinari. A loro il compito – una volta riunite – di riaccendere il sole, prima che sia troppo tardi.

LE FIGLIE DEL SOLE

LA PROFEZIA DEL NONO MAGUS – 1° capitolo

Un giorno qualunque, il Prof. Magus stava studiando le sue carte quando, venne folgorato da un’illuminazione. Corse al telescopio e poi di nuovo alle mappe celesti. Prese le squadre, il compasso e ancora avanti e indietro da un posto all’altro della biblioteca fino ad urlare il nome del suo aiutante, lungo l’interminabile scalone che lo separava dall’esterno.

«Pluto! Pluto! Plutone!» cominciò ad urlare l’astrologo «Dove sei? Presto vieni qui!»

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CHIARA E LE OMBRE 2° capitolo

Chiara vive a Buenos Aires, la grande capitale argentina, a pochi passi dal cuore pulsante della città, ovvero Plaza de Mayo. E’ diventata una bambina molto speciale, nel momento in cui una piccolissima scheggia proveniente da un meteorite – staccatosi dal sole – le si era posato gentilmente al centro della fronte, all’insaputa della sua tata. Da quel momento ella fu in grado di vedere e sentire cose che adulti e coetanei non avrebbero mai creduto possibile.

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I CAPELLI DI UNA STELLA3° capitolo

Stella era una bambina timida ma socievole, amava aiutare gli altri senza mai mettersi al centro dell’attenzione. Era stata cresciuta da un’anziana donna appartenente al popolo San i “boscimani” che abitano la regione del Kruger in Sudafrica da almeno 100.000 anni. Non le aveva mai voluto parlare della sua infanzia, non sapeva quindi chi fossero i suoi veri genitori. Ogni volta che faceva domande, la vecchia San ripeteva che era troppo anziana, che non ricordava o semplicemente cambiava discorso, ma una cosa gliel’aveva detta e ridetta tante volte da quando era piccina:

«Tu sei una bambina molto speciale. Quando sei nata le stelle nel cielo hanno fatto festa danzandoti intorno stupite. Una di loro ti ha regalato una luce che non si spegnerà mai. Come il tuo sorriso “my baba”

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POLA E I CUORI MALVAGI4° capitolo

Sulle rive del Moraine Lake, tra le Montagne Rocciose canadesi, nella bellissima Valley Of The Ten Peaks, vi è un delizioso paesino, abitato da una famiglia che custodiva un’imbarazzante segreto. La loro unica figlia, Pola, era terribilmente brutta e per quattordici anni erano riusciti a tenerla nascosta. Vi parrà strano, perché i neonati tanto piccoli e fragili sono sempre carini, anche solo per quel senso di tenerezza e dolcezza che ispirano, ma credetemi se vi dico che Pola appena venuta al mondo era veramente repellente e crescendo finì addirittura per peggiorare. Non solo suscitava ribrezzo, ma anche paura. Gli stessi genitori faticavano a guardarla.

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LUCILLA CUOCA INCANTEVOLE5° capitolo

Pak Mong si trova nella parte nord della Repubblica Popolare Democratica del Laos, uno Stato del sud-est asiatico, che non ha sbocco sul mare, a pochi chilometri dalla Cina, dal Vietnam e dalla Birmania. Proprio in questo paesino che spesso è il punto di partenza per la maggior parte dei tour del Laos, viveva una famiglia molto povera, seppur ricca di figli e di amore.

Lucilla, la maggiore, era una bambina che le ristrettezze economiche e la situazione politica avevano resa assai intraprendente fin dalla più tenera età. Ancora in fasce e all’insaputa dei suoi genitori, venne baciata in fronte da una piccola scheggia luminosa proveniente dal sole. Peccato che né lei, né la sua famiglia si resero conto del valore da attribuire a quel dono gratuito del cielo.

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MARTA E LA MAGIA DEL SILENZIO6° capitolo

Nessuno avrebbe mai immaginato che un piccolo esserino di nome Marta, potesse cambiare la storia di un intero paese dell’Aquitania, una regione della Francia sud-occidentale il cui capoluogo è Bordeaux.

Questo delizioso “petit pays”  era purtroppo, ricco solo di anziani. Da tanti anni, infatti non vi erano state nuove nascite. Fu un caso strano quello di questi due genitori attempati che suscitò l’interesse generale, tanto che i media locali ne parlarono per giorni, come un fatto straordinario, davvero incredibile.

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PLUTONE 7° capitolo

Quando Plutone venne al mondo, era particolarmente piccolo poiché affetto da nanosomia, un difetto dell’accrescimento somatico delle strutture anatomiche del corpo.  Il padre, un appassionato delle stelle, decise di dargli il nome di quello che per 76 anni era stato considerato il nono pianeta nano, orbitante nella parte esterna del sistema solare. Fu proprio la passione per gli astri, a convincere i genitori ad affidare il loro pargolo a qualcuno in grado di farlo diventare un grande studioso delle stelle.

Tutti i fratelli sembravano portati chi per un lavoro, chi per un altro, a farsi strada nel mondo con varie abilità, mentre questo bambino dalla corporatura fragile e minuta rispetto ai suoi coetanei, era deriso e umiliato costantemente. Il bullismo di cui fu vittima lo rese timido e riservato. Preferiva starsene sui libri, piuttosto che convincere gli altri a giocare con lui.

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PROF. MAGUS8° capitolo

Il cielo è formato da tante stelle, pianeti, galassie e ci sono maghi in grado di leggere i loro spostamenti, oggi li chiamiamo più semplicemente astronomi. Uno di questi, fa parte di un gruppo di ricercatori che da secoli seguono gli spostamenti delle stelle su di un alto monte greco, quello che da tutti è conosciuto come il monte degli dei, ovvero l’Olimpo.

Oltre ad un numero imprecisato di installazioni di telecomunicazioni e radar dell’esercito cipriota e del Regno Unito, questa famosa montagna ospita in gran segreto, l’IRAM, l’Istituto di Ricerca Astrologica Magus.

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INIZIANO LE RICERCHE  – 9° capitolo

Il Prof. Magus svegliò Plutone con una pacca sulla testa. Stava russando rumorosamente sul tavolo pieno di carte stellari, impiastricciandole di saliva. In quello stesso istante, un’esplosione sulla superficie solare rilasciò un corpo luminoso che a contatto con l’atmosfera ebbe un impatto tale, da alleggerirla di piccolissimi frammenti brillanti, prima di cadere nelle terre dei Gunditjmara (il popolo aborigeno australiano proprietario di gran parte delle aree del parco nazionale di Budj Bim).

Il Prof. Magus non si meravigliò affatto che il meteorite avesse scelto proprio quell’area, per posizionarsi sul nostro pianeta. Si tratta infatti della più ricca, di leggende e di enigmi sulla faccia della terra”. Le schegge di sole vennero spinte assai più lontano, in Sud America, Africa, Asia, Europa e in ultimo in Canada.

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IL TEMPO STRINGE10° capitolo

«Prof. Magus! Come si sente?» chiese con apprensione Plutone allungandogli una tazza fumante.

«Avvilito caro Pluto, non sono all’altezza dei miei predecessori. Sono riuscito a trovare solo il luogo dove è caduto il meteorite e forse una prescelta, ma non ci servirà a nulla. Per giunta, è passato troppo tempo, non le troveremo più.  Che vergogna… non sono degno di essere chiamato Magus.»

«Veda di non esagerare Prof. lei ha fatto del suo meglio, ma queste attrezzature sono piuttosto obsolete e fatiscenti… come poteva pensare di seguire delle piccole schegge di sole… secondo me ha fatto fin troppo!»

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MAI PERDERE LA SPERANZA11° capitolo

«Pluto, dimmi a che punto sei? Hai trovato l’asiatica e la canadese?» il Prof. Magus era entrato nella stanza in modo deciso e serio.

«Forse.» rispose in tono altrettanto deciso mentre alzatosi gli faceva cenno di accomodarsi al suo posto.

Il Prof. Magus abbassò la poltrona piena di cuscini, rassegnato all’ennesimo buco nell’acqua, ma pronto a non mostrare il suo stato d’animo affranto. Aveva nuovamente perso fiducia in quelle assurde ricerche sul web. Le considerava sciocchezze volutamente ingigantite per attirare l’attenzione di sciocchi creduloni; informazioni inutili a loro, come a chiunque altro. Eppure, il desiderio di trovarsi davanti ad un titolone da giornale ben preciso che facesse dire loro abbiamo terminato la ricerca, non svaniva mai.

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SI PARTE12° capitolo

Pressato dal malumore e dallo stato di salute del Prof. Magus, Pluto decise di mentire. Affermò che aveva trovato anche l’ultima prescelta e che era giunto quindi il momento di andare a prelevarle, per trovare finalmente il Cristal Ignis.

«Sei sicuro che si tratti proprio della canadese che stavamo cercando?»

«Se non fossi sicuro pensa che sarei così contento?» e mostrò uno splendido quanto falso sorriso «Non è nemmeno necessario che le mostri tutto quello che ho trovato, tanto non mi crede mai. Per una volta può fidarsi e basta? Se troverà più informazioni di me basterà che mi contatti, nel frattempo procederemo come abbiamo detto. Le porterò in breve tutte le prescelte, promesso.»

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PRIMA TAPPA: ARGENTINA13° capitolo

[…]Quando fu davanti a Chiara, la pietra dal cuore pulsante iniziò a surriscaldarsi diventando incandescente, tanto che Pluto dovette tirarla fuori con l’aiuto della sciarpa che teneva al collo, per paura che fondesse le carte che il professore gli aveva diligentemente consegnato. Secondo lui gli sarebbero state fondamentali per meglio orientarsi da terra, ignaro dell’uso indiscriminato che i giovani fanno di Googlemap. […]

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SECONDA TAPPA: CANADA14° capitolo

Calgary si presentò subito piuttosto caotica. La prescelta argentina non sembrava per nulla spaesata, mentre Pluto disorientato si guardava intorno nella speranza di trovare un volto conosciuto, uno dei suoi tanti amici virtuali che potevano trovarsi da quelle parti al momento giusto. Non avere un punto di riferimento gli stava procurando un attacco di panico, soprattutto al pensiero di quello che avrebbe detto il Prof. Magus. Essere in un posto sconosciuto senza una vaga idea di come raggiungere la prescelta, per il professore sarebbe stato solo tempo perso. Gli sembrava di vedere il suo viso ovunque e ogni volta aveva un sussulto. Senza parlare della folla, alla quale non era affatto abituato e che lo metteva in uno stato di agitazione costante. Come se da un momento all’altro qualcuno potesse calpestarlo, si era fermato con la schiena contro la parete e non riusciva più a muovere un passo.

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VIVRE LA FRANCE15° capitolo

Dopo alcuni scali arrivarono finalmente all’Aeroporto di Bordeaux-Mérignac in FranciaAd attenderli trovarono Marcel, un cameriere che conosceva da tempo Marta e lavorava in uno dei ristoranti della zona. Questo tranquillizzava molto Pluto. Con il suo tipico e raffinato accento francese riuscì senza fatica a rendere il suo inglese piacevolmente accettabile per le sue compagne.

Pluto lottava con se stesso per non dar spazio a quel piccolo sentimento di gelosia che provava nel vederle entrambe così coinvolte e attente ad ogni battuta o complimento che veniva loro rivolto dal galante serveur. Conscio della sua missione si riappropriò del ruolo di guida per prendere in mano la conversazione, anche se voltatosi si accorse che erano spariti tutti. Li ritrovò alla reception, dove Marcel aveva provveduto a prenotare le camere.

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IL MONTE OLIMPO16° capitolo

Marta aveva seguito le coordinate trascritte sulle mappe stellari, ma non era sicurissima di raggiungere un posto così lontano, mai visto prima e del quale aveva solo sentito parlare. Non aveva mai fatto spostamenti così rischiosi, ma fortunatamente riuscì a materializzare entrambi poco lontano dalla torre dell’IRAM. Plutone scioccato e barcollante dimostrò tutto il suo disappunto per quel rapimento fuori programma. 

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SAFARI AFRICANO17° capitolo

Al mattino, Chiara e Pola erano pronte per partire, ma ancora Marta non si vedeva. Si diressero verso l’aeroporto, perché i patti erano che qualunque cosa fosse successa dovevano recarsi in Africa. Stavano per acquistare i biglietti aerei, quando la mano di Marta le fermò. Scostandole dalla fila, in un angolino appartato spiegò loro quello che aveva visto sul monte Olimpo, compresa la malattia del Prof. Magus e si propose di portare tutte in Africa all’istante. 

«Sei … sei sicura di farcela?» domandò Chiara preoccupata «Non hai mai spostato più di due persone alla volta a quanto ne so.» 

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CASE SUGLI ALBERI18° capitolo

Marta, gesticolando fece capire che si era fatto tardi e dovevano mettersi in viaggio il prima possibile per trovare l’ultima prescelta. Si misero in circolo. Il leopardo si intrufolò tra le loro gambe mettendosi al centro.

«Leo, non possiamo portati con noi, bisogna che vai nella foresta.» Gli ordinò Pola, con il dito puntato, ma l’animale ormai addomesticato non voleva smetterla di leccarla e farle moine. Accoccolato ai suoi piedi nessuno sarebbe stato in grado di spostarlo.

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IL LAGO SURPRISE19° capitolo

Dopo aver trascorso la notte a casa di Lucilla si ritrovarono più in forze e fiduciose, per affrontare l’ultima tappa del loro viaggio: l’Australia.     

«Sentite cosa dice questo articolo trovato dentro la borsa di Plutone

Una leggenda narra che all’inizio dei tempi quattro giganti popolavano la terra che ora chiamiamo Australia. Uno di questi si fermò nelle terre dei Gunditjmara. Il suo piede creò un vulcano che chiamarono Budj Bim, ovvero “alta testa” nella lingua aborigena. La lava di questo vulcano eruttata dalla sua bocca costituiva i denti del gigante. […]

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CAMPO MAGNETICO20° capitolo

Quando Marta e Stella giunsero alla Torre dell’IRAM il silenzio era spettrale. Marta si diresse verso la camera del vecchio astrologo e trovò Pluto addormentato sul bordo del letto con ancora il volto bagnato dalle lacrime. Il malato giaceva inerme con la bocca semi aperta in una posa che fece pensare loro di essere giunte troppo tardi. 

Improvvisamente però, Plutone si destò spaventato. 

«Che ci fate qui? Chi è?» disse indicando spaventato Stella. 

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UNA LUNGA ATTESA21° capitolo

Il tempo stava per scadere e né Marta né Stella si vedevano. Chiara e le altre sorelle attendevano angosciosamente l’arrivo degli aborigeni, pronti ad allontanarle dal meteorite di fuoco, l’unico in grado di salvare la terra. A quel punto, tutte le fatiche di quel viaggio sarebbero state inutili.

«Cosa pensi sia successo?» chiese coraggiosamente Pola a Chiara. «E non dirmi che è tutta colpa di Stella! Accusi sempre lei di ogni difficoltà!»

«Forse perché quando c’è di mezzo lei succedono sempre cose strane? Si perdono le persone, non si sa che fine fanno o accadono incidenti.» rispose Chiara che evidentemente a causa di quell’ombra – che solo lei vedeva – ancora non riusciva a fidarsi.

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CRISTAL IGNIS – 22° capitolo

Questa volta le giovani figlie del sole vennero accompagnate davanti ad una spaccatura posta ai piedi del vulcano, dove spuntoni di roccia ricordavano tanto i denti aguzzi di Leo. Chiara tirò fuori dalla borsa il meteorite dal cuore pulsante. Appena dentro, questo emise una luce sufficiente a mettere in evidenza dei graffiti sulle pareti.

S’incamminarono l’una dietro l’altra, mentre il fedele leopardo  procedeva davanti a tutte seguito da Pola. I disegni erano molto semplici. Iniziavano con un sole che sembrava esplodere rilasciando nell’aria dei frammenti luccicanti, cinque dei quali sembravano semplici fiammelle, uno soltanto aveva l’aspetto di un meteorite. Tutti diretti verso un pianeta che assomigliava tanto alla terra.

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ARRIVA IL BUIO23° capitolo

All’IRAM il Prof. Magus, che aveva ripreso i sensi, stava cercando di organizzarsi al meglio per l’arrivo delle prescelte. Sarebbero giunte di lì a poco e una buona parte del mondo era già immersa nelle tenebre.

«Cosa sta succedendo? Cosa sono tutte queste candele? Non dovrebbe essere giorno qui?» chiese Chiara non appena i suoi piedi toccarono il pavimento consumato della torre.

Plutone le salutò tristemente.

«E’ arrivata l’oscurità. La profezia dice che ci saranno tre giorni di buio, dobbiamo subito riaccendere il sole, prima che sia troppo tardi. Senza luce, nulla può vivere, ma non è l’unica cosa che dobbiamo temere…»

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SPERO CHE QUESTO RACCONTO ABBIA SODDISFATTO LE VOSTRE ASPETTATIVE. 

UN GRAZIE DI CUORE A TUTTI QUELLI CHE SI SONO EMOZIONATI INSIEME A ME!