PRIMO CAPITOLO di Erasmo

Matteo Goldoni

Matteo Goldoni  Tutto ebbe inizio quando quello che credevo essere il mio più grande amico, Matteo Goldoni, ha pensato che una volta finita la scuola materna, non potesse più esserlo. Io e Matteo eravamo inseparabili anche se lui è bravissimo a correre, mentre io mi stanco subito e rimango indietro. A scuola poi è super. Quando la maestra fa una domanda lui alza sempre la mano, io invece mi agito e comincio a sudare, dimenticando tutto. Credo sia anche più carino di me, perché le bambine della nostra classe continuano a dividere con lui la merenda. Io, se la dimentico ho solo quella di scorta che la maestra tiene nell’armadietto rosso per i “bimbi smemorati”. Alla fine, Matteo mi ha detto che non era bene per lui avere un amico come me, così si è spostato nell’ultimo banco. Di fianco a me la maestra ha messo un bambino di nome Attilio. Non parla molto e credo che anche lui non sia molto bravo ad ascoltare, perché non sa rispondere a nessuna domanda.

Dopo Natale, Matteo era entrato a far parte di un gruppo nel quale c’erano anche dei bambini più grandi, mentre la mia unica compagnia era rimasta Attilio. Hanno iniziato a prendermi in giro, storpiando il mio cognome da Ognibene in “Tuttobene?” E non la smettevano più. Matteo non faceva niente per salvarmi, anzi si metteva a ridere, ma poi vedevo che abbassava gli occhi. Io però soffrivo molto e piangevo. Ѐ stato così che il mio papà, scoprì quello che stava succedendo e come un vero super eroe riuscì a salvarmi, parlandomi del nostro misterioso dono di famiglia.

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