PRIMO CAPITOLO di ERASMO II

Matteo entra in azione

Dalla seconda serie “ERASMO OGNIBENE E LA SUA FAMIGLIA SPECIALE”

Mi ero già affezionato molto ad Attilio e sperai proprio che Matteo si stesse sbagliando circa il suo presunto innamoramento. E’ risaputo che quando i ragazzi si interessano alle femmine non tornano mai più come prima. Diventano come delle marionette e non possono più fare ciò che vogliono. Infatti tutte le volte che chiedo a mio fratello Ilario di giocare con me, dice che deve uscire con una ragazza e non ha tempo.

«Comunque, mio fratello non ha mai fatto quella faccia e lui di ragazze ne ha tantissime. Secondo me deve andare al bagno. Io divento così solo quando mi scappa forte e ho paura di non arrivare in tempo al gabinetto.» dissi un giorno a Matteo che mi rise letteralmente in faccia, senza nessun rispetto per la mia opinione.

«Fidati è solo innamorato.» e mi indicò una femmina dai capelli biondi con la quale non avevo mai parlato, che mostrava con soddisfazione alle amiche, un paio di scarpe nuove. Io non l’avevo mai notata, non ero nemmeno sicuro che fosse nella nostra classe.

«Sei sempre troppo distratto Erasmo, è quella che ha la mamma che fa la fornaia. Porta sempre delle merende buonissime.» Ovviamente io non potevo saperlo, nessuna femmina aveva mai diviso la sua merenda con me.

Abbiamo raggiunto Attilio, che se ne stava seduto ai piedi di un albero, abbracciandosi le gambe e con una faccia bianca a chiazze rosse. Continuavo a pensare che Matteo si stesse sbagliando. Tutte le femmine della nostra classe sono estremamente noiose, non fanno che parlare con una voce stridula delle solite cose, che a me non interessano, ridacchiano di continuo e se porti loro un ragno o un calabrone urlano come fosse un serpente. Meno male che mia sorella non è così. Che cosa ci può essere di divertente nello stare in loro compagnia?

«Ciao Attilio, sei riuscito a parlarle, oggi?» gli chiese Matteo, che ovviamente era al corrente più di me della situazione.

Vidi Attilio muovere la testa in senso negativo e mi sembrò quasi di vederlo tremare.

«Sei sicuro di non dover andare al bagno?» insistetti io speranzoso. Ricevetti uno sguardo che mi fece zittire. Fu in quell’istante che compresi, che davvero Attilio Semprini aveva un grossissimo problema. Era innamorato di una biondina che “non lo se lo filava nemmeno di striscio”. Così disse Matteo alzando gli occhi al cielo.

«E se vado io a dirle che la ami?» chiese Matteo con grande coraggio, mentre Attilio iniziò a scuotere la testa più forte di un terremoto e ancora non parlava.

Matteo però è un tipo piuttosto risoluto e quando si mette nella testa qualcosa, non c’è niente da fare, parte spedito. Senza accettare ragioni, si è diretto verso quella femmina tutta lentigginosa, mentre Attilio, ancora più spaventato si era nascosto dietro il tronco dell’albero sbirciando con un occhio la scena. Solo ogni tanto quando gli sembrava che parlassero di lui, chiudeva gli occhi e tremava più forte.

Ho visto Matteo avvicinarsi alla biondina e l’ho sentito mentre le faceva i complimenti per le sue scarpe. Come gli sia venuto in mente di attaccare discorso in quel modo, proprio non me lo spiego. Io non ci avrei mai pensato.

Quando suonò la campanella che ci avvisava di dover rientrare in classe era ancora in sua compagnia. Feci appena in tempo a chiedergli com’era andata prima che la maestra mi fulminasse con uno sguardo. Mi disse che aveva fatto del suo meglio, alzando le braccia e le spalle. Praticamente non c’era riuscito.

Io lo conosco bene. Fa sempre il duro, ma poi non ha micca tutto quel coraggio che vuol mostrare. Da quel giorno però, la biondina, non ha smesso un attimo di stare attaccata a Matteo. Attilio ovviamente, si è arrabbiato con lui. Lo ha accusato di volergli portare via la ragazza, mentre l’altro lo reputava un ingrato perché non aveva capito il suo sforzo di aiutarlo.

Il nostro gruppo era in pericolo. Dovevo assolutamente fare qualcosa per evitare che questa faccenda dell’innamoramento ci dividesse per sempre. Non mi rimaneva che chiedere aiuto alla mia famiglia speciale. Ogni volta che ho avuto un problema hanno sempre saputo aiutarmi, lo avrebbero fatto di sicuro anche questa volta.

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