LA PROFEZIA DEL NONO MAGUS

Dal romanzo inedito “Le figlie del Sole” 

LA PROFEZIA DEL NONO MAGUS 

Un giorno qualunque, il Prof. Magus stava studiando le sue carte quando, venne folgorato da un’illuminazione. Corse al telescopio e poi di nuovo alle mappe celesti. Prese le squadre, il compasso e ancora avanti e indietro da un posto all’altro della biblioteca fino ad urlare il nome del suo aiutante, lungo l’interminabile scalone che lo separava dall’esterno.

«Pluto! Pluto! Plutone!» cominciò ad urlare l’astrologo «Dove sei? Presto vieni qui!»

Affannato un ragazzo di circa quattordici anni probabilmente affetto da nanismo, con il fiatone e un secchio pieno d’acqua in mano, si fermò cadendo in ginocchio davanti a lui.

«Cosa ci fai con quel secchio in mano? E perché ci hai messo tanto?» chiese piuttosto alterato il professore.

«Stavo lavando le scale e ho fatto fatica a salire. Il secchio è piuttosto pesante.»

Il povero Magus alzò gli occhi al cielo.

«Non potevi lasciarlo dov’era?»

«Non ci avevo pensato. Ora lo porto giù e torno

«Fermo lì. Lascia stare tutto! E’ un momento troppo importante.» rispose investendolo con il suo entusiasmo «Sta succedendo una cosa incredibile!» Con una mano lo invitò a seguirlo al telescopio, per poi avvicinarsi a lui così tanto che il povero Plutone sgranò gli occhi preoccupato «Ricordi cosa dissi riguardo la profezia del Nono Magus? Quello che da secoli stavamo aspettando, sta per compiersi. I tre giorni di buio stanno per arrivare e dobbiamo fare molta attenzione a dove cadrà il Crystal Ignis. Solo il meteorite di fuoco potrà salvarci dalla distruzione totale. Lui e le cinque prescelte.» Parlava in maniera concitata con una palese soddisfazione.

«Io però non ho ancora capito bene come faremo a trovarle?» lo apostrofò incredulo il suo ascoltatore «Non sarebbe più semplice prendere noi la pietra? A che ci servono delle donne?»

«Certe volte ho come l’impressione, che tu sia un caso perso…» rispose scuotendo la testa «Come potrai sostituirmi?» Si sedette sfiduciato e stanco picchiettandosi le sopracciglia con i polpastrelli. Per lui, il metodo più immediato per rilassarsi. Acquietato da quel gesto consolatorio alzò lo sguardo e proseguì «Non sono donne comuni. Sono bambine che grazie ai frammenti di questa pietra avranno dei poteri speciali, tutti differenti e fondamentali per far funzionare il Crystal Ignis. Loro sono la chiave. Potranno prenderlo in mano senza danno e scatenare il loro potere fino a sconfiggere il buio. Credo di avertelo detto almeno un milione di volte!»

Il ragazzino non sembrava molto convinto.

«Siamo solo due e dobbiamo seguire la traiettoria di una cometa e di cinque schegge della stessa con queste attrezzature che cadono a pezzi come la nostra torre? … non ce la faremo mai!» obbiettò Pluto e preso il suo secchio stava per scendere nuovamente le scale.

«La scienza ci verrà in aiuto.» si affrettò a controbattere il Prof. Magus posizionandosi davanti a lui «Registreremo il fenomeno e attraverso i calcoli, troveremo il punto esatto in cui cadranno. Non possiamo affidarci solo alla profezia, dobbiamo fare la nostra parte. Siamo anche noi dei prescelti. Il destino dell’umanità è nelle nostre mani!» Più che mai eccitato lo aveva afferrato per la felpa, come per scuoterlo dal suo torpore.

Se è davvero così… forse dovrei provare a terminare il mio gioco on line invece di lavare i pavimenti, perché sarà davvero la fine” pensò Pluto senza aver il coraggio di condividere il pensiero appena espresso nella sua mente. Per quanto amasse guardare il cielo, non credeva di essere in grado di leggere le stelle, non credeva più nemmeno alla possibilità da parte degli uomini di interpretare i movimenti dei pianeti, anche se attribuiva al professore una buona dose di volontà e determinazione nel provarci. Credere in un futuro catastrofico, era per lui come pensare che un giorno avrebbe visto un unicorno volare. Cresciuto tranquillo su quella montagna dall’età di dieci anni, con quell’esaltato professore di astronomia, che sembrava eccitarsi un po’ troppo davanti ad una stella cadente, mentre lui dal telescopio non riusciva a vedere la metà di quello che gli suggeriva, era pretendere troppo. Voleva continuare la sua esistenza senza eccessive emozioni.

«Tranquillo Prof., non vi agitate o dovrò portarvi le pillole per la pressione! Ce la faremo a sopravvivere tutti. Le ragazze – a quanto dice – sembrano in gamba e con i super poteri troveranno la pietra e ci salveranno. Se questa è la profezia, per quale motivo preoccuparsi? Per giunta, cosa c’entriamo noi?»

L’astronomo comprese che non poteva fare affidamento su quel giovane inesperto e poco incline a comprendere la sua scienza. Come pretendere che capisse i suoi affanni? Affondò definitivamente rassegnato la testa tra le sue carte e continuò i suoi studi in attesa del grande evento.

 

Ecco, cari lettori, come inizia la nostra storia. Come avrete capito la missione non è semplice, ma di certo questi due risoluti personaggi ce la metteranno tutta. Prima di vedere come però, voglio parlarvi di queste cinque prescelte dall’astro più luminoso della nostra galassia e di come l’incontro con questa fatidica scheggia le renderà tutte sorelle, tutte speciali e straordinariamente importanti per la salvezza del nostro pianeta; riservando conseguenze inimmaginabili anche per coloro che avranno la fortuna di conoscerle.

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