INIZIANO LE RICERCHE

Dal romanzo inedito “Le figlie del Sole”

INIZIANO LE RICERCHE

9° capitolo

Il Prof. Magus svegliò Plutone con una pacca sulla testa. Stava russando rumorosamente sul tavolo pieno di carte stellari, impiastricciandole di saliva. In quello stesso istante, un’esplosione sulla superficie solare rilasciò un corpo luminoso che a contatto con l’atmosfera ebbe un impatto tale, da alleggerirla di piccolissimi frammenti brillanti, prima di cadere nelle terre dei Gunditjmara (il popolo aborigeno australiano proprietario di gran parte delle aree del parco nazionale di Budj Bim).

Il Prof. Magus non si meravigliò affatto che il meteorite avesse scelto proprio quell’area, per posizionarsi sul nostro pianeta. Si tratta infatti della più ricca, di leggende e di enigmi sulla faccia della terra”. Le schegge di sole vennero spinte assai più lontano, in Sud America, Africa, Asia, Europa e in ultimo in Canada.

«Non aveva detto che doveva essere preciso il luogo in cui cadevano i pezzi? A me sembra che ci siano parecchi chilometri da esplorare. Lasciamo stare tutto. Quel che deve succedere succederà a prescindere.»

Il Prof. Magus abbracciò Plutone con le lacrime agli occhi. Non aveva nemmeno ascoltato le sue parole. Vedere quel fenomeno che da sempre era stato predetto lo aveva emozionato oltre misura. Piangeva come un bambino ad una festa a sorpresa. Gli anni che seguirono furono spesi tutti nella ricerca del Crystal Ignis e delle giovani prescelte.

 

Il tempo era passato inesorabile e la ricerca delle Figlie del sole era ancora in alto mare quando…

«Pluto, Pluto! Dove sei? Ci siamo!» Gridò il Prof. Magus, mentre cercava il suo aiutante da una stanza all’altra. «Ci siamo!»

«Vuol dire che ha deciso di darmi retta e lascia perdere questa assurda ricerca?» Rispose senza nemmeno alzare la testa da una pila interminabile di fogli sulla sua scrivania.

«No Pluto, no! Sto dicendo che ho le coordinate della fiammella caduta in Sud America. Per l’esattezza in Argentina … a Buenos Aires!»

Plutone alzò lo sguardo, raggrinzì le labbra e con un movimento compiaciuto del capo, senza perdere il suo tono ironico gli rispose:

«Perfetto! Ha una vaga idea di quante persone vivono in quella città?»  Dopo aver fatto una velocissima ricerca nel portatile che aveva davanti, continuò: «Allora… A Buenos Aires ci sono quasi tre milioni di abitanti su una superficie di oltre 200 km². Secondo i suoi piani queste traiettorie sono precise?» Lo guardò come si guarda un folle.

Il Prof. Magus, si rendeva conto che poteva sembrare un’impresa impossibile, ma aveva un asso nella manica ed era venuto il momento di tirarlo fuori. Chiamò vicino a sé Plutone e come per rivelare un segreto che nessuno doveva sentire, gli sussurrò all’orecchio:

«Vieni a vedere!»

Lo condusse dentro la biblioteca. Toccò un libro pieno di polvere che aprì uno scaffale innanzi a loro, mostrando una stanza chiusa probabilmente da secoli. Era vuota e i loro passi lasciavano ampie impronte sul pavimento impolverato. Al centro vide tre piedistalli. Uno conteneva un frammento grigio simile al carboncino, l’altro un frammento nero simile a lava vulcanica con un cuore rosso pulsante, l’ultimo era vuoto. «Questo è ciò di cui abbiamo bisogno (oltre a quanto già sai) per completare l’opera cui siamo stati destinati!» disse fieramente l’astrologo.

«Non capisco.» rispose dubbioso Plutone.

«Queste pietre sono meteoriti solari. Una è ormai spenta del tutto, ma quest’altra – come puoi vedere – ha ancora un cuore vivo e pulsante al suo interno. Non possiede la forza necessaria per vincere il buio senza l’aiuto delle prescelte, ma ti potrà essere utile per trovare loro e l’ultima che abbiamo visto cadere in Australia. Quando le incontrerai la luce diventerà più intensa. Così almeno ci suggerisce il libro delle profezie.» Indicò un grosso volume chiuso in una teca solitaria.

«Ah bè, se la mette così, sarà un gioco da ragazzi!» rispose evidentemente seccato, per poi riprendere con un tono più alto «Potrei girare per le strade di Buenos Aires per una vita intera senza mai avvicinarla! Non è che per caso quest’altro è un cercapersone?» disse indicando il carboncino «Magari facciamo prima. Ma certo!» proseguì folgorato dalla sua spiccata ironia «In quell’arcaico volume c’è scritto nome e cognome, ovviamente!»

«Purtroppo, non ci sono nomi… e ti proibisco di essere ironico. Questa è una cosa molto seria. Se tu sei qui è per una ragione. Nell’universo tutto ha uno scopo. Le stelle ci indicheranno come trovarle. Importante, sarà riunirle solo dopo averle localizzate tutte. Se ci facciamo prendere da facili entusiasmi rischiamo di perdere solo tempo. Anche perché basta che ne manchi una, affinché tutto il nostro lavoro sia vano

«Io credo che questo suo progetto sia completamente folle, ma non avendo niente di meglio da fare, l’aiuterò. Sono proprio curioso di vedere queste Wonder Women. Ha detto che sono bambine con poteri speciali? Magari una di loro potrebbe trasmettere qualche potere anche a me!» Più motivato di prima si rimise alla ricerca di qualche informazione utilizzando il mezzo che più gli era congeniale, il suo pc.

Fu la pietra grigia, all’apparenza morta, che sottrasse all’insaputa del professore tenendola sempre con sé a suggerirgli come gestire le sue personali ricerche. Proprio mentre stringeva nel pugno il meteorite spento, s’imbatté in un articolo francese in grado di catturare il suo interesse più di qualunque stella cadente. Iniziò a leggere a voce alta la parte che riguardava una strana bambina:

 

Teletrasporto o inganno?

Da qualche giorno gli assistenti sociali francesi stanno cercando di sviscerare questo incredibile dilemma. Una neonata è stata affidata alle cure di numerose famiglie, a causa dell’età avanzata dei suoi genitori, eppure la bambina viene sempre ritrovata nel suo lettuccio il mattino seguente. Anche le forze dell’ordine brancolano nel buio e non si trovano più temerari in grado di tentare la sorte. Qualcuno ha infatti ipotizzato che si tratti di un sortilegio e le coppie disponibili per l’adozione sono diminuite drasticamente, nonostante – a quanto dicono – la bambina sia davvero graziosa e poco impegnativa.

Al momento l’assistente sociale che si occupava del caso, la sig.ra L. sembra aver gettato la spugna, dopo l’ennesimo tentativo fallimentare. Anche il Maggiore D. della polizia di stato, sembra più che convinto che non sia il caso di utilizzare un numero sempre maggiore di pattuglie nel tentativo di scoprire eventuali rapitori, dal momento che la bambina non sembra subire alcun trauma o danno. Attendiamo quindi che si pronunci la giudice F.. Se non troveranno una soluzione al più presto, i suoi veri genitori potrebbero incorrere in una pesante sanzione e la piccola dai possibili “super poteri” potrebbe non trovare una coppia giovane in grado di accudirla.

 

«Questa notizia è davvero interessante. Secondo i calcoli del Prof. Magus un frammento luminoso è caduto in Europa. Questo è un articolo francese, devo capire dove si trova la bambina e verificare se vi può essere una connessione o corrispondenza con la prescelta che stiamo cercando.» si disse Plutone più che mai entusiasta. Sentiva che quella era la pista giusta.

Un pizzicorino nel palmo della mano che conteneva il carboncino glielo stava dimostrando. Non gli venne minimante il dubbio che potesse essere la sua stretta a provocarlo. “Anch’io ho dei super poteri. Potrebbe anche essere merito di questo meteorite, ma … al momento, li sta dando a me. Sono io ad essermene reso conto. Me li merito.”

Più che mai sicuro ed orgoglioso delle sue capacità e di quanto stava facendo, cercò di approfondire l’argomento e di trovare tutte le informazioni necessarie per avvalorare la sua tesi. Con quell’aiuto si sentiva sicuro di poter localizzare tutte le potenziali super bambine.

 

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